di Altomonte Francesco
Gazzetta del Sud Reggio Calabria di domenica 10 agosto 2025,
L’analisi in chiaroscuro di Confcommercio supportata dai dati emersi nelle ultime due stagioni estive «Servono una visione sistemica e un lavoro costante per trasformare la città in una vera destinazione»
Gli scontrini non mentono, vorrebbe da dire, sintetizzando in maniera banale (e forse brutale) una questione complessa e cruciale per lo sviluppo della città. L’aumento dei passeggeri in transito all’aeroporto dello Stretto negli ultimi due anni, anche grazie allo sbarco al “Tito Minniti” di Ryanair, e il forte incremento dell’imposta di soggiorno confermano che Reggio Calabria è sempre più presente nei flussi turistici regionali, grazie anche al rafforzamento dei collegamenti e alla maggiore visibilità dell’offerta locale. «Tuttavia, a fronte di questi segnali positivi – fanno notare da Confcommercio Reggio Calabria – il commercio cittadino continua a mostrare un andamento debole». L’estate in corso restituisce una fotografia articolata, secondo il presidente dell’associazione Lorenzo Labate e il direttore Fabio Giubilo. E l’immagine che rimanda quella fotografia, purtroppo, è quella di una Reggio Calabria ancora vista come città di passaggio, dove si risiede per poche ore e soprattutto si spende poco. «A luglio – spiega Labate – le presenze alberghiere in città sono in linea con l’anno precedente, con un aumento del turismo estero; agosto si conferma il mese dei vacanzieri, con permanenze (moderatamente) più lunghe, mentre a settembre, come di consueto, ci si attende l’arrivo di gruppi organizzati e permanenze brevi. Una parte crescente della domanda, tuttavia, sfugge ancora alla nostra analisi, in particolare quella legata al segmento extralberghiero, come i BeB, la cui diffusione è in costante aumento». Ciò che emergerebbe con chiarezza, però, è il divario tra il numero di visitatori e la spesa reale sul territorio. Nonostante l’aumento delle presenze, infatti, non si registra un significativo impulso agli acquisti nei negozi, nemmeno durante i saldi estivi. «Un segnale – secondo Giubilo – da leggere alla luce di un contesto economico segnato dal peso crescente delle spese obbligate (casa, bollette, sanità, trasporti) che riducono lo spazio per i consumi discrezionali». Secondo l’analisi dell’ufficio studi Confcommercio diffusa qualche giorno fa, nel 2025 oltre il 42% della spesa delle famiglie italiane è assorbita da voci non comprimibili. Una dinamica strutturale che limita la domanda interna e rappresenta uno dei principali freni alla ripresa dei consumi, anche in presenza di flussi turistici in crescita come quelli registrati in città negli ultimi due anni. Chi ha la possibilità di viaggiare, quindi, lo fa stando attendo alle spese, riducendole all’essenziale. «A ciò si aggiunge un altro elemento sul quale necessario fare una riflessione – sottolinea il direttore Giubilo – l’incremento dei flussi, pur positivo in termini numerici, è trainato dai vettori low cost, che intercettano un turismo attento al contenimento della spesa. Chi viaggia con tariffe convenienti tende, comprensibilmente, a mantenere una bassa propensione al consumo una volta giunto a destinazione». Non tutti i settori, però, reagiscono allo stesso modo alla crisi dei consumi, né sono influenzati dalla minore capacità di spesa di chi viaggia. Secondo i dati di Confcommercio, alcuni settori come la ristorazione e i servizi balneari stanno reagendo con investimenti e innovazione. Più che una scelta di sistema, però, sembrerebbe legata alla lungimiranza e all’intraprendenza di singoli imprenditori. A questo riguardo, Confcommercio ha un’idea chiara che cerca di portare avanti da anni tra i proprio associati e in relazioni costanti con le istituzioni cittadine. «Senza una strategia più ampia e condivisa – aggiungono Labate e Giubilo – questi sforzi degli imprenditori rischiano di restare isolati. Reggio Calabria ha tutte le potenzialità per diventare una vera destinazione turistica, ma occorre costruire un sistema integrato e coerente».
I primi, timidi, passi per una promozione diversa del territorio si stanno cercando di compiere, anche se le differenze con regioni e territori abituati a fare turismo restano ancora evidenti, siderali in alcuni casi. «In questo senso – sottolineano i dirigenti di Confcommercio Reggio Calabria Lorenzo Labate e Fabio Giubilo – è apprezzabile l’impegno dell’amministrazione comunale che ha deciso di proseguire il percorso di “Reggio Cuore del Mediterraneo”, avviato con la candidatura a Capitale italiana della cultura, puntando su contenuti autentici ed esperienze coinvolgenti per rendere la città una scelta consapevole per il viaggiatore». Un altro passo in questa direzione dovrebbe essere la capacità di offrire ai turisti un pacchetto che comprenda non solo la città ma anche il suo territorio di riferimento. Dal canto suo, Confcommercio sta continuando a investire in questa direzione promuovendo la formazione degli imprenditori, la costruzione di reti, sostenendo l’accoglienza turistica e sviluppando progetti di visione come “Visit Reggio Calabria”. «E un portale nato per raccontare in modo integrato la città e la provincia, non solo attraverso informazioni utili, ma con una narrazione dinamica e multicanale che valorizza il patrimonio culturale, paesaggistico e commerciale del territorio. Oggi – concludono Labate e Giubilo – non basta più la sola bellezza di un luogo: servono motivazioni autentiche, esperienze. Reggio è chiamata a questa sfida, per compiere un salto di qualità e valorizzare appieno il proprio potenziale. Solo così il turismo potrà tradursi in benefici concreti anche per il commercio e l’intera economia locale».