Il Presidente Labate alla politica: fate presto

Intervista di Piero Gaeta su Gazzetta del Sud del 21 luglio 2022

Faccia a faccia con il presidente di Confcommercio Reggio Calabria

Labate: Vogliamo costruire una città aperta, attrattiva e accogliente, illuminata dalle luci delle vetrine dei suoi negozi. Ma le luci si accendono con le presenze, l’animazione e il lavoro. Alla politica diciamo: fate presto.

Il comparto del commercio soffre le conseguenze della crisi pandemica, del conflitto in Ucraina, della crisi economica. Presidente Labate, qual è lo stato d’animo degli esercenti di Reggio Calabria?

Sicuramente il comparto del Commercio, del turismo e del terziario che pesa nella nostra provincia per oltre il 50% del totale delle imprese classificate è stato tra i più colpiti dalle conseguenze della pandemia e oggi dai rincari conseguenti il conflitto in corso. Possiamo dire che proprio commercianti, ristoratori, operatori turistici, del tempo libero, della cultura stanno subendo le reali conseguenze della crisi. Piccoli imprenditori che stanno pagando lo scotto soprattutto di una politica spesso incapace di dare immediate e giuste risposte e soluzioni. Dopo l’emergenza Covid, la ripresa c’è stata, ma è fragilissima, molto fluttuante. Sarebbe il momento di scelte coraggiose in mancanza delle quali, lo stato d’animo dei nostri imprenditori è caratterizzato dall’incertezza e dalla rabbia. Penso ai nostri panificatori Assipan, ai nostri pubblici esercizi. Soprattutto alle realtà più piccole.

Hanno subito aumenti che vanno dal 40 al 100% di luce, gas, materie prime, attrezzature, food. Hanno resistito per mesi attendendo il passaggio della bufera dei rincari. Oggi sono in estrema sofferenza e si vedono travolti da un diluvio di spese. Perché sul fronte caro materie prime nulla è cambiato e si sono sommate rateizzazioni, debiti con istituti di credito, tributi locali. Serve oggi più che mai avere il coraggio di “lanciare la palla più avanti”, nessuno scapperà con il malloppo perché il desiderio più grande è tornare alla normalità.

La cultura può fare da volano all’economia del turismo e del commercio in generale. Riusciremo a cogliere questa opportunità di sviluppo economico-commerciale?

Sicuramente la cultura può essere un volano importante per l’economia. Di cultura non solo si può mangiare, con buona pace del Tremonti-pensiero, ma le sinergie attivabili dalle attività culturali, la valorizzazione del nostro patrimonio artistico culturale ed enogastronomico dovrebbero avere ricadute positive su tutta la nostra economia. Certo l’esperienza 50°Bronzi è il perfetto esempio di come non sfruttare appieno un’opportunità. Nella foga di visibilità e nella ricerca di primogenitura da parte di tutti i soggetti coinvolti, è stato partorito un topolino. Eventi “eccezionali” hanno cambiato il volto di tante città (Matera, Trapani solo per citarne due) ma, se una cosa è certa, è che il 50° – che ci auguriamo comunque porti qualcosa alla Città – purtroppo non cambierà il volto di Reggio Calabria.

La lettura di Confcommercio riguardo l’organizzazione del 50° dei Bronzi?

Il discorso sarebbe lungo ma, se c’è una doverosa precisazione da fare, è che l’amministrazione cittadina ha la minore responsabilità considerati i tempi necessari per un’adeguata programmazione delle iniziative locali, nazionali ed internazionali e un’adeguata integrazione delle stesse con il tessuto economico cittadino.

Penso che il vero attrattore, al di là e oltre il 50°, siano i Bronzi che meglio dovranno essere integrati nel contesto cittadino. La ricorrenza del 50°, in particolare, ci porta a constatare che sia stato un errore non puntare su grandi attrattori (sull’esempio RTL, Roccella, Siracusa, eventi teatrali di alto livello a tema tutta l’estate, …) che per definizione hanno la funzione di portare persone/turisti in Città e consentire poi al Commerciante di fare il suo, con il suo prodotto e le sue capacità. Si è puntato per scelta o per necessità su microeventi. L’assenza di una ampia visione ha dato e darà vita di fatto a tante “sagre”. Per carità legittime ma di respiro troppo limitato e inadeguate all’importanza del 50°. Proposte che come Confcommercio non abbiamo inteso cogliere, non per snobismo ma perché non è il nostro lavoro e, soprattutto, per segnalare che la Categoria necessita e merita qualcosa di più.

Come sempre, oltre la critica c’è stata la proposta. Qualcosa di molto semplice, di utile ai commercianti, condivisa da Comune e Città Metropolitana e soprattutto, con spese a nostro carico. Purtroppo da definire ancora nei fondamentali passaggi operativi.

Perché il mondo del commercio non si fa promotore dello sfruttamento del nostro patrimonio artistico e paesaggistico?

Noi da tempo sosteniamo il sostanziale valore aggiunto che ha il nostro patrimonio storico, artistico, paesaggistico ed enogastronomico. Siamo sempre più convinti che con le giuste sinergie e mature forme di collaborazione tra le istituzioni pubbliche e settore privato si potrebbero raggiungere risultati importanti producendo ritorno economico con benefici in termini occupazionali e, soprattutto, un significativo miglioramento della qualità della vita.

Il nostro territorio non ha assolutamente nulla da invidiare ad altre zone d’Italia; anzi, dovremmo strutturare e promuovere un vero e proprio turismo esperienziale al fine di dare la possibilità al turista che viene non solo di visitare e ammirare il nostro territorio ma viverlo in maniera immersiva.

Sul turismo necessaria una scelta netta.

Sicuramente Reggio potrebbe essere una delle mete italiane più richieste perché ha in sé il meglio di tutto: la natura, il mare, la cultura, la buona cucina. Ovviamente anche la vocazione turistica va declinata, servono idee e soldi e chi ha il pallino in mano in questo momento deve assumersi responsabilità. Potrei dire che la scelta più intelligente, per noi, sarebbe puntare ad un turismo di qualità, senza l’ansia di dover fare per forza dei numeri sconfinati. Ma se chi governa puntasse, al contrario, ad un turismo diverso, di massa, non saremmo contrari. La scelta è già un’azione ed è frutto di una visione che può piacere o non piacere. Noi purtroppo al momento siamo semplicemente impantanati. Chi ci governa non può “pretendere” che l’imprenditore si accontenti ed accetti di investire a fronte di un turismo “casuale”. È ovvio che deve necessariamente cambiare la prospettiva.

Guardando ad aspetti più concreti rispetto ai quali siamo disponibili a fornire il necessario contributo, è evidente che una Città turistica debba presentarsi al più presto con una segnaletica adeguata, con una rete WIFI cittadina, con materiale di accoglienza, con una corretta gestione univoca delle informazioni turistiche e con investimenti umani ed economici per la promozione del territorio. Chiaro che i temi del servizio idrico e dei rifiuti sono fondamentali e prioritari.

Sulla vocazione turistica del nostro territorio incidono i problemi di autostrade, aeroporto, porto, linea ferrata

È davvero incredibile che nel 2022 ci troviamo con un sistema infrastrutturale carente su tutta la linea. L’argomento è difficile da digerire per noi commercianti e imprenditori considerato che questo è uno dei freni più importanti all’afflusso di turisti nel nostro territorio. Inaccettabile che da decenni chi ha il potere di incidere non faccia nulla di concreto, di visibile e di tangibile.

Senza correre il rischio di banalizzare, molto spesso, per un turista, l’elemento di scelta della meta è legato alla facile raggiungibilità. Dove per facile si intende sia l’aspetto logistico sia quello economico. Ecco che il sistema infrastrutturale locale, sotto questo profilo è respingente. Chiaro che con un sistema più efficiente, con prospettive di afflussi turistici diversi, gli imprenditori del territorio che, vi assicuro, non mancano, tornerebbero a ragionare da imprenditori, investendo, alzando la qualità dell’offerta sicuri di rientrare degli investimenti.

Tributi nota dolente. Sul fronte tassa occupazione suolo Confcommercio si è spesa per ottenere gratuità dei dehors per tutto il 2022

La questione canone unico patrimoniale e tributi locali in generale è un tema rispetto al quale le amministrazioni non possono rimanere indifferenti. Su questo fronte diventa fondamentale il supporto pubblico per alleggerire la pressione sugli esercenti. Sui dehors nello specifico e sulla possibilità di utilizzare il suolo pubblico a condizioni di vantaggio rispetto alla normale imposizione, abbiamo avviato un vero e proprio porta a porta con le amministrazioni comunali, fornendo anche soluzioni tecniche e normative, per ricercare una strada utile a mantenere un servizio vitale per ristoranti, bar, particolarmente apprezzato da cittadini e turisti oltreché forte elemento di socialità.

Purtroppo, se da un lato per fare un esempio c’è il Comune di Montebello Jonico che ha recepito immediatamente il nostro invito e ridotto dell’80% la tariffa, con una scelta responsabile e apprezzabilissima, dall’altro in molti comuni c’è la buona volontà della parte politica che si scontra con una lentezza della macchina burocratica, incompatibile con i tempi e con l’azione imprenditoriale.

Come si sta muovendo Confcommercio in questo difficile contesto

Con concretezza. In questo ultimo anno, Confcommercio ha cambiato pelle puntando sulla qualità, sul porsi a reale servizio alle imprese, sulla volontà di parlare alla testa degli imprenditori e non alla pancia, sulla volontà di lasciare tracce positive sul territorio, fare rete.

Come Associazione di imprenditori è sicuramente nostro dovere rivendicare diritti, chiedere alla politica interventi per il bene del territorio e vigilare. Ma parlare, denunciare non basta. Sono sempre più convinto, e lo dissi già nel mio discorso di insediamento nel maggio 2021, che tutto ciò che è solo comunicazione, annuncio, diventa un’arma di distrazione di massa che distoglie l’attenzione dalle vere criticità del nostro territorio. Genera confusione facendo sì che tutto rimanga immutato e senza soluzione. 

È chiaro che la programmazione e l’attuazione degli interventi che consentano di risolvere almeno le questioni viabilità, parcheggi, tapis roulant, aeroporto, acqua, rifiuti sono presupposti indispensabili per pensare di vivere in una città normale prima di immaginare un reale sviluppo del territorio.

Ma, solo per fare un esempio, mentre sull’aeroporto la nostra capacità di incidere, purtroppo, non può andare oltre la denuncia di ciò che è già ampiamente evidente, sul tapis roulant la nostra “presenza”, la nostra volontà di risolvere, di rispristinare, collaborare è totale, immediata, nelle forme che abbiamo già ampiamente comunicato o in altre forme che chi amministra riterrà utili od opportune.

Come vede Confcommercio l’immediato futuro?

 Daremo sempre il massimo del contributo per provare a costruire una Città aperta, attrattiva accogliente che possa contare sulle “luci delle vetrine” dei suoi negozi e dei suoi esercizi. Ma le luci si accendono con le presenze, l’animazione e il lavoro! Il ragionamento e la disponibilità appena dette valgono per la Città e per il territorio provinciale verso il quale ci siamo doverosamente aperti nell’ultimo anno con voglia e dedizione. Montebello, Rosarno, Taurianova sono solo le prime tappe di un percorso che intendiamo proseguire per stare realmente vicini ai nostri commercianti.

Il mercato è cambiato, i clienti sono cambiati, le abitudini degli italiani, dei reggini sono cambiate. Noi siamo pronti come ogni giorno a fare la nostra parte e le istituzioni, tutte le Istituzioni, hanno il dovere morale di intervenire per supportare il tessuto produttivo, concordando le decisioni importanti e condividendo con noi una visione di prospettiva.

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